Il concetto di pressione osmotica
ci avrà aiutato a preparare la nostra vasca con l’acqua avente le caratteristiche chimiche più adatte a nostri amati ospiti; saltiamo quindi tutto l’argomento relativo all’allestimento della vasca ed all’avvio del filtro biologico e spostiamoci verso la prima “manutenzione” con particolare attenzione al cambio dell’acqua. Anche in questo caso il miglior modo per affrontare l’argomento è quello di osservare il biotopo naturale che abbiamo riprodotto nel nostro acquario. Qualunque esso sia ci accorgeremo della differenza tra il volume d’acqua del bacino di provenienza dei nostri ospiti (poco importa se riprodotti e non di cattura) e quello della nostra vasca. Ci rendiamo conto come qualsiasi variazione parametrica in un volume d’acqua così grande si “diluisca” in maniera tale da non essere neanche percepito dai pesci; basti pensare, per esmpio, ai resti in decomposizione di un esemplare morto, che nella nostra vasca, se non tolto immediatamente, provocherebbe un picco di ammoniaca letale per tutti i compagni di vasca, mentre in natura viene tranquillamente tollerato.
Questa banale premessa per capire come sia importante fare dei cambi di acqua, anche piccoli, ma frequenti; questo chiaramante anche in relazione alla biomassa e al tipo di cibo che somministriamo. Ciò permetterà di mantenere sempre basso il livello delle sostanze disciolte in acqua evitando sopratutto un andamento altalenante dei valori delle stesse, fonte di stress per i pesci. L’altro elemento fondamentale è la preparazione dell’acqua che utilizzeremo per il cambio; acquisito il concetto di pressione osmotica abbiamo sicuramente capito che l’acqua che andremo ad immettere dovrà avere gli stessi valori chimici di quella della vasca onde evitare forti stress ai nostri amici spesso fonte del insorgere di patologie.
Dovremo quindi preparare dell’acqua con uguale durezza, ph, temperatura di quella dell’acquario in modo da non provocare delle brusche alterazioni dei parametri. Particolare attenzione va posta al valore del ph che spesso purtroppo si trascura di misurare prima dei cambi; il suo valore dovrà essere costante non avere un valore altalenante soprattutto se magari si sta tentando di abbassarlo: vuoi per la carica batterica o per una vasca di riproduzione. In questo caso di preparerà l’acqua di cambio con un valore di ph di qualche punto decimale più basso di quello della vasca; ma poi bisognerà premurarsi di controllare la variazione di ph apportato alla vasca dopo il cambio e soprattuto che il nuovo valore rimanga costante nel tempo e non tenda ad aumentare.
Se ciò non avvenisse dovremo sicuramente andare a verificare il Kh del nostro acquario, ricordando che con valori superiori a 5 °dKh sarà difficile abbassare l’acidità con efficacia nel tempo. EQUILIBRIO è la parola d’ordine, cercare di mantenre i valori della nostra vasca il più possibile costanti nel tempo in riferimento al biotopo riprodotto è sicuramente il modo migliore per avere dei pesci in salute e prevenire l’insorgere di moltissime patologie veicolate da scarsa qualità dell’acqua e dallo stress. Per meglio renderci conto di quanto fino adesso letto sarebbe utile effettuare delle misure di conduttività. Cominciando a misurare periodicamente Gh, Kh e conduttività della nostra vasca sin dal primo allestimento ci accorgeremo che con il passare del tempo le prime due rimarranno costanti mentre la terza aumenterà. Questo proprio a causa dell’aumentare delle sostanze disciolte in acqua, derivanti dalla decomposizione dei residui organici, che contribuiscono chiaramente ad abbassare la resistività dell’acqua.
In queste condizioni l’aumento della conduttività rappresenta il campanello di allarme che ci avvisa che è giunto il momento di fare “il cambio dell’acqua“; sempre da questa misura ci renderemo conto che la frequenza dei cambi aumentarà con l’aumentare della biomassa e con la somministrazione di cibi più “inquinanti” ma sicuramente molto graditi ai nostri ospiti. Si deduce come non ci sia quindi una relazione matematica tra conduttività Gh e Kh ma come la loro misura combinata ci permetterà di mantenere al meglio il nostro “equilibrio”.
Inoltre conducendo la vasca con dei cambi accurati e dopo aver acquisito la giusta esperienza basterà misurare la sola conducibilità per rendersi conto dell’andamento della vasca. Senza dimenticare che ciò però non ci esonera dall’effettuare periodicamente i test di ammonica, nitriti e nitrati che invece necessari per verificare il buon funzionamento del filtro biologico. Un ultima precisazione va fatta in merito all’evaporazione dell’acqua della vasca e al cosidetto “rabbocco” della stessa. L’acqua che evapora è praticamente distillata, in quanto al momento dell’evaporazione, le sostanze in essa disciolte precipitano con conseguente aumento della conduttività di quella rimanente. Il reintegro andrà fatto quindi costantemente, per evitare grossi sbalzi di conduttività dovuti alle sostanze precipitate, e con sola acqua di osmosi quindi priva di sali della quale avemo opportunamente corretto la temperatura e ph.
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