La cura delle malattie dei pesci d’acquario (ictio, hexamita, odinium), siano esse derivanti da funghi, parassiti o batteri, è un argomento molto complesso e dibattuto, che interessa l’allevatore quanto l’appassionato acquariofilo. E’ chiaro che per essi la rilevanza del problema ha un peso completamente differente: se per l’hobbysta la perdita di un pesce coinvolge solo la sfera affettiva, per un professionista un’epidemia può mandare al vento anni di selezione. Quindi per noi acquariofili il detto “prevenire è meglio che curare” deve essere uno “stile di vita”, che ci permette di risolvere il problema alla base: evitare cioè l’insorgere delle patologie. Nel ciclo chiuso dell’acquario gli agenti patogeni si accumulano in grande quantità e i pesci, che li assumono costantemente, sono in continua “lotta” per evitarne la proliferazione nel loro organismo e sul corpo.
Il pesce vince questa “battaglia” finchè viene nutrito adeguatamente e se si trova inserito in una vasca che riproduce adeguatamente il suo biotopo naturale. Quindi gli aspetti che ci aiutano nelle prevenzione dell’insorgenza di malattie nei pesci d’acquario sono:
- · Allestimento biotopo
- · Qualità dell’acqua
- · Alimentazione
Il primo aspetto lo racchiuderei con un termine che nel gergo acquariofilo è molto in uso: “il fritto misto”. Troppo spesso vediamo vasche che ospitano pesci provenienti dai biotopi più disparati; abituati quindi a vivere a temperature, valori di durezza e acidità dell’acqua agli antipodi. Queste situazioni sono il primo veicolo di patologie per i pesci: essi infatti sono talmente debilitati dal continuo sforzo di adattamento a delle condizioni fisiche di vita non adatte al loro organismo che vengono sopraffatti da qualsiasi agente patogeno presente in vasca. Come è impossibile far vivere in maniera sana un orso polare ai tropici è altresi difficile mantenere in salute un pesce del bacino amazzonico in un acquario che riproduce biotopi dei grandi laghi africani !! La ricostruzione del biotopo, che dovrebbe dare il “la” all’allestimento di una vasca, è paradossalmente l’aspetto che maggiormente viene sottovalutato dall’acquariofilo soprattutto perché in genere alle prime armi. Questo errore iniziale spesso però è la causa scatenante di una serie di disavventure che poi portano molti appassionati ad abbandonare questa meravigliosa avventura. Bisogna tener presente che l’allestimento di una vasca come base di partenza non deve avere le misure del mobile che più si adattano al salotto o il colore del quarzo di fondo che si intona con le tende !!!! Il quesito di base è: “quali sono le caratteristiche del biotopo di provenienza pesci voglio ospitare nella mia vasca ?”. Tutte le risposte che scaturiranno da questa domanda daranno forma e vita al vostro acquario.
Qualsiasi biotopo abbiamo deciso di riprodurre il suo cuore pulsante sarà il filtro. Non economizziamo mai sulla qualità del filtro e dei materiali filtranti e stiamo soprattutto attenti al suo dimensionamento e maturazione. A tal proposito troverete interessanti articoli nella sezione download. Una buona qualità dell’acqua non è legata esclusivamente alla presenza di un filtro adeguato; sarà infatti necessario eseguire delle costanti manutenzioni per fare in modo che la essa sia sempre ottimale.
A tal proposito rimandiamo quindi alla lettura di due articoli specifici cambio dell’acqua, test e composti azotati; in essi vengono trattai in maniera più specifica gli argomenti relativi alla manutenzione di una vasca ormai avviata e ci aiuteranno a capire come evitare pericolosi aumenti di materiale organico. Fermo restando che quanto indicato in questi articoli è la base per la corretta conduzione di qualsiasi acquario, un altro elemento importantissimo per l’eliminazione della maggior parte dei patogeni presenti in un sistema chiuso è il debatterizzatore o lampada UV-C. Questo che per molti è considerato un accessorio, per mia esperienza è un componente base per l’acquario, che se di buona qualità e adeguatamente dimensionato elimina la quasi totalità dei batteri patogeni e una buona parte dei piccoli parassiti. Anche su l’UV-C troverete un interessante articolo nell’area download che vi permetterà di capirne il funzionamento e quindi il miglior modo per inserirlo nel vostro sistema filtro. E’ inoltre consigliabile l’uso di batteri antagonisti di quelli patogeni in grado di competere con essi ed evitarne la proliferazione. Questo tipo di azione è chiaramente legata solo ad alcuni tipi di agenti patogeni, ma se utilizzati costantemnte risultano molto efficaci
Ultimo aspetto, certamente non per importanza, è l’alimentazione dei nostri pesci. Essi vanno alimentati almeno 3 volte al giorno con delle quantità tali da essere consumate in breve tempo e in modo da evitare che si accumulino grosse quantità di residuo sul fondo, che eventualmente andranno aspirate. Una volta appreso se i nostri ospiti sono onnivori, vegetariani o carnivori andremo a ruotare differenti tipi di mangimi adatti alla loro dieta nell’arco della giornata. Per un pesce onnivoro potremmo quindi adottare un mangime secco (scaglie o granuli) altamente proteico come primo pasto, un mangime congelato tipo pastone come secondo e un fioccato a base di spirulina come terzo. Se possibile inserire qualche altro pasto con liofilizzati quali artemia o chironomus. Importante scegliere sempre prodotti di ottima qualità che abbiano sulla confezione indicati ingredienti e valori nutrizionali e arricchirli magari una volta al giorno con un complesso vitaminico liquido.
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